19.06.17
Compravendite in aumento
Nel corso del 2016 si sono compravenduti 307.640 box e posti auto. Il dato relativo al primo trimestre del 2017 mostra transazioni in aumento: +8,7% le compravendite complessive di box e posti auto rispetto al I trimestre 2016, per un numero pari a 71.605.
Prezzi in leggera diminuzione
Nel secondo semestre del 2016 nelle grandi città i prezzi dei box sono diminuiti dello 0,8%, quelli dei posti auto dell’1,6%. Continua quindi il ribasso dei valori di queste tipologie che hanno visto ridimensionarsi la domanda in seguito alla crisi immobiliare. Ancora una volta la diminuzione più importante si registra a Genova, proprio una delle grandi città il cui mercato immobiliare è ancora in sofferenza.
I valori più alti si registrano sempre nelle zone centrali dove comunque l’offerta di box non è elevata, ci sono difficoltà di parcheggio e, spesso, immobili storici privi o con pochi box.
Variazione percentuale PREZZI – (II sem16 rispetto al I sem16)
Città | Box | Posto auto |
Bari | 0,5 | -2,0 |
Bologna | -0,8 | 0,7 |
Firenze | 2,0 | 1,4 |
Genova | -5,9 | -7,9 |
Milano | 0,6 | -0,8 |
Napoli | -1,1 | -1,9 |
Palermo | -1,3 | -0,5 |
Roma | -1,4 | -3,7 |
Torino | -2,2 | -2,3 |
Verona | 1,3 | 1,1 |
Vince l’ottica di investimento. Buoni i rendimenti da locazione.
L’analisi delle informazioni raccolte presso le agenzie Tecnocasa e Tecnorete ci dice che il 65,5% delle operazioni che hanno interessato i box hanno avuto per oggetto la vendita, il 34,5% sono operazioni di locazione. I rendimenti da locazione dei box si aggirano intorno al 5,9 % annuo lordo e questo dato spiega perchè il 55% di chi ha acquistato il box lo ha fatto con finalità di investimento. La restante parte ha comprato per uso proprio. Dal secondo semestre del 2007 i prezzi dei box sono diminuiti del 35%. Se si decide di investire in box è necessario considerare la zona: conviene farlo laddove scarseggiano le possibilità di parcheggio e dove c’è un bassa presenza di box rispetto alle abitazioni (ad esempio nelle zone centrali e semicentrali delle grandi città). Sono da escludere le zone che si sono sviluppate urbanisticamente negli ultimi anni perché sicuramente ci saranno box a sufficienza e le aree dove sono stati costruiti parcheggi o introdotti parcheggi per residenti. Da valutare anche le zone ad alta presenza di uffici, soprattutto se non sono ottimamente collegate con i mezzi di superficie e non ci sono parcheggi disponibili. Bisogna infine tenere conto delle spese di gestione (condominiali) del box, che sono generalmente contenute.
Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa