PUNTATA 08 DI “LE CHIAVI DI CASA”, UN PODCAST DEL GRUPPO TECNOCASA
Nella puntata di oggi scopriamo aneddoti e curiosità legati alla professione di agente immobiliare. Matteo Ranzini intervista Luca Bordonaro, giovane pluriaffiliato e Team Manager del Gruppo Tecnocasa che racconta il suo percorso lavorativo e la sua passione per la professione di agente immobiliare.
Di seguito la trascrizione della puntata del podcast.
Bentrovati a una nuova puntata del nostro podcast io sono Matteo Ranzini e l’ospite di oggi è Luca Bordonaro, ciao Luca…
Ciao Matteo, grazie dell’invito.
Oggi proveremo a metterci nei panni di un agente immobiliare, a scoprirne i segreti della professione e alcune curiosità. Luca è molto più di un agente immobiliare perché è anche Team Manager e pluriaffiliato. Partirei da qua, che cosa significa?
Pluriaffiliato identifica un professionista che ha diverse agenzie nel territorio, il Team Manager è colui che gestisce uno staff di consulenza ai fini dell’ascolto della rete.
Luca tu sei giovanissimo, quanti anni hai?
33 anni.
Sei già Team Manager e pluriaffiliato significa che hai iniziato a quanti anni?
18 anni, molto giovane.
Possiamo dire la tua zona di appartenenza e quella professionale?
Io arrivo da Collegno in provincia di Torino. Ho delle agenzie nel territorio piemontese, successivamente mi è stato proposto di aprire agenzie a Milano e dunque oggi faccio la spola tra queste due città. Mi occupo principalmente di Milano perché il ruolo di Team Manager lo svolgo in territorio lombardo.
Torniamo agli albori, qual è stata la motivazione principale che ti ha spinto a diventare un agente immobiliare?
Mi ricordo che quando ero ragazzino i miei genitori cominciarono a cercare una casa nuova. Accompagnandoli nelle visite mi appassionava vedere case, mi affascinava la figura dell’agente e il fatto che potesse realizzare il nostro sogno di trovare casa. Per noi italiani la casa è la cosa più importante, questo mondo mi ha conquistato.
A proposito di visite e di case c’è una trattativa gratificante o singolare che hai condotto, sia a livello professionale che per il contatto umano con il cliente?
Sì, ne ricordo una in particolare: un cliente mi chiama e mi chiede di valutare un immobile di 25mq. Siamo riusciti a venderlo e, grazie ad una valutazione superiore alle attese, a trovare una casa molto più grande per lui e le altre quattro persone della famiglia che vivevano nel locale. Dopo qualche mese questo cliente mi invita a cena e mi chiede di coinvolgere il figlio 18enne nel nostro staff. Oggi questo “ragazzo” ha una trentina d’anni è un pluriaffiliato, lavora con noi nel gruppo.
Insomma è stato realizzato un doppio sogno, quello di una casa più grande e di una nuova strada professionale. A proposito di strada e di impegno, se non avessi fatto l’agente immobiliare quale sogno o desiderio avresti seguito?
I sogni ci sono sempre, quale 18 enne non ha sogni…sinceramente avendo iniziato da giovanissimo la professione con il suo fascino ha avuto il sopravvento. Ho avuto la fortuna di avere affiliati che mi hanno insegnato la professione, mi hanno trasmesso i giusti valori. Seguendo la passione sono riuscito a restare nel gruppo e ad arrivare ai successi odierni.
A proposito dei giorni nostri: oggi siamo circondati dalla tecnologia, dai social. Quanto impatta questo sulla professione e quanto c’è di legame autentico con la clientela?
Oggi il rapporto umano conta tantissimo e continuerà a farlo. I social ci danno una grande mano, permettono tante visualizzazioni.
Tu sei “social”?
Sì, mi piace seguirli per rimanere al passo con i tempi.
Comunque l’immagine social impatta sulla professione…chi ti vede dall’esterno deve cogliere una certa etica professionale e personale…
Riguardo a questo aspetto mi piace citare sempre un aneddoto legato al dott. Oreste Pasquali fondatore del Gruppo Tecnocasa. Il dottore racconta spesso di una cliente che doveva vendere un immobile e disse all’agente immobiliare che l’incarico gli sarebbe stato affidato proprio perché avendo esaminato i suoi profili social era stata riscontrata una grande serietà e professionalità.
Molto interessante, è un impatto che responsabilizza ed invita ad avere dei profili impeccabili.
Spesso consiglio i giovani su questo tema, è giusto usare i social ma occorre farlo con buon senso.
Abbiamo parlato dei tuoi impegni tra Torino e Milano: quanto tempo passi in ufficio e quanto invece “sul campo”?
Sul campo parecchio…il ruolo che ricopro mi impone di girare tante agenzie, di ascoltare le esigenze dei nostri affiliati. Ho qualche appuntamento di vendita in meno…qualche contatto in meno con i clienti ma un contatto molto più diretto con gli affiliati.
Abbiamo parlato di visite di immobili, tu sei un agente immobiliare navigato, avrai un’aneddotica notevole sulle cose più strane accadute durante una visita…potremmo farci un podcast intero…
Potremmo scrivere molti libri…
O magari una serie tv…raccontaci un episodio singolare…
Mi ricordo di una trattativa strana…avevamo l’incarico di vendere un immobile al primo piano di una palazzina dove al piano terra erano presenti diversi “Lounge Bar”…nessuno voleva comprare l’immobile per la movida notturna…trovammo un acquirente interessato che però pose come condizione quella di dormire qualche notte nell’appartamento in questione per testare il rumore…dopo quattro notti l’acquirente si convinse e riuscimmo a vendere l’immobile.
La movida non era poi così impattante…questa storia testimonia che spesso la prima impressione non è quella che conta…Luca continuiamo a giocare…se tu potessi scegliere un personaggio famoso con il quale lavorare…chi sceglieresti?
Ultimamente ho letto tre libri su tre personaggi davvero rilevanti, Leonardo Delvecchio di Luxottica, Michele Ferrero e Adriano Olivetti…ma se oggi dovessi scegliere un personaggio da portare come collega nella mia agenzia opterei per Jannik Sinner…un giovane che con tanti sacrifici è riuscito ad ottenere grandissimi risultati.
Un bel personaggio…un ragazzo motivato e motivante, positivo…ti ci rivedi un po’…
Sì, mi ritrovo nella sua storia…
E poi dopo il lavoro avendolo come collega si può andare a giocare un po’ a tennis…
Sì.
Luca tu hai seguito e segui tanti giovani che coltivano il sogno di affermarsi in questa professione e di aprire una loro agenzia…qual è il primo consiglio che dai loro?
Di avere un obiettivo chiaro, di avere entusiasmo perché ci saranno momenti difficili, di sconforto. Non bisogna abbattersi. Un altro consiglio che do, soprattutto agli agenti, è quello di circondarsi di giovani nelle agenzie.
Entusiasmo ed obiettivi focalizzati…
Alle riunioni con i ragazzi dico sempre: noi possiamo darvi ago, filo e stoffa…il sarto per cucire un bell’abito dovete essere voi.
Con questo messaggio possiamo chiudere la puntata. Grazie Luca per la tua presenza.
Grazie.
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