Nuovo episodio de “Le Chiavi di Casa”, il podcast del Gruppo Tecnocasa. Ospiti di questo episodio saranno Stefania Zannini e Benedetta Bisotti di “Archibaleno“, studio di progettazione specializzato in camerette, playrooms, asili e spazi educativi.
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In alternativa puoi leggere la trascrizione della puntata qui.

Bentrovati a una nuova puntata del nostro podcast, io sono Matteo Ranzini e se pensate che “Vai in camera tua!” sia solo un rimprovero preparatevi a ricredervi. Oggi entriamo in stanze che fanno sognare anche i genitori. Abbiamo una puntata con due ospiti: si tratta di Benedetta Bisotti e Stefania Zannini dello Studio di progettazione Archibaleno specializzato in camerette, playrooms, ludoteche, asili e spazi educativi. Insieme a loro scopriamo come trasformare pochi metri quadri in un mondo incantato senza perdere il sonno e direi anche…il budget.
Per cominciare una domanda semplice: da dove nasce la vostra passione per la progettazione di spazi per bambini?
Come architetti notavamo, spesso, che gli spazi ideati per bambini fossero solo una dimensione ridotta di quelli per gli adulti. Diventando mamme ci siamo accorte ancora maggiormente, per esperienza diretta, di quante fossero le attenzioni necessarie da dedicare ai più piccoli. Quello che prima potevamo solo immaginare adesso fa parte a tutti gli effetti della nostra vita quotidiana.
Abbiamo sottolineato anche questo dettaglio…siete mamme…è importante anche per l’attività che svolgete. Quando progettate una cameretta quali sono gli aspetti fondamentali da considerare? Dei punti fermi e irrinunciabili.
La base di partenza consiste nell’ascoltare i desideri e i bisogni della famiglia e dei bambini. Il nostro fine è di progettare una stanza che parli realmente della persona che l’abiterà. La stanza deve essere, poi, funzionale e stimolante, vivace trattandosi di bambini o bambine. Quindi, quando iniziamo, c’è sempre un primo confronto con i genitori e, se l’età lo permette, anche con il bambino o i bambini che poi dovranno abitare la cameretta…di fatto è come se fossero loro i nostri primi “committenti”.
A livello numerico quali sono le differenze e anche i consigli che vi sentite di elargire per la progettazione della cameretta di uno o più bambini? Il nostro Paese è alle prese con una perdurante crisi della natalità ma ci sono ancora tante famiglie che hanno 2-3 o 4 bambini.
La progettazione di una stanza singola permette certamente più flessibilità, sia nella disposizione degli arredi che nella personalizzazione (fascia d’età del bambino, gusti e preferenze). Nel caso di ambienti condivisi con due o più bambini consigliamo di prestare attenzione all’equilibrio tra la condivisione e l’identità di ogni bimbo. E’ importante costruire uno spazio organizzato dove ogni bimbo possa riporre le sue cose e nei nostri progetti pensiamo sempre ad un angolo speciale che ogni bambino possa sentire veramente suo (una nicchia, un angolo lettura).
In effetti è importante la differenziazione perché fratelli e sorelle sono comunque diversi tra loro, hanno personalità e abitudini differenti. Oltre all’aspetto numerico oggi dobbiamo fare i conti anche con soluzioni abitative di metratura ridotta rispetto al passato. Come impatta questo aspetto sul vostro lavoro? Dovete fare i salti mortali per progettare spazi…
Sì, questo è il motivo principale per il quale i genitori solitamente ci contattano: ospitare uno o più bambini in camerette dalle dimensioni sempre più ristrette. In questo caso il nostro approccio è quasi sartoriale, cerchiamo di studiare al centimetro la stanza e di sfruttare l’organizzazione verticale. Cerchiamo di tenere libero lo spazio a terra per favorire il gioco e proponiamo soppalchi, letti a castello per guadagnare spazio in verticale in modo da risparmiare spazio da dedicare ad armadiature o librerie. Queste strutture verticali possono avere costi più elevati rispetto ad un arredo standard ma permettono di massimizzare l’ambiente e rendere vivibile la stanza.
Diciamo che giocate a Tetris…
Sì per sfruttare ogni centimetro dell’ambiente. Serve una visione creativa ma anche pragmatica.
I bambini e le bambine crescono. Ma non sempre le possibilità economiche delle famiglie consentono di pensare ad evoluzioni della cameretta. Come ovviare a questa problematica?
Una cameretta “evolutiva” non comporta a tutti i costi il cambio di arredo, piuttosto può essere progettata dall’inizio in modo intelligente e flessibile. Il segreto consiste nell’avere una visione a lungo termine scegliendo gli arredi e posizionandoli nello spazio in modo strategico.
Ho visto qualcosa on line, ci sono arredi che si adattano alla crescita del bambino…
Sì, spesso disegniamo e facciamo costruire arredi evolutivi come la scrivania che permette di posizionare il piano di lavoro a diverse altezze, da quella per il bambino che va all’asilo fino a una diversa altezza al raggiungimento dell’età scolare…permettendo così un risparmio sul lungo periodo.
Materiali e colori. Come si scelgono e quali linee guida per l’utilizzo in camerette di bambini e bambine?
Per i materiali la caratteristica fondamentale è che siano sicuri e resistenti perché i bambini vivono l’ambiente in modo totale, stanno a terra, giocano, toccano gli arredi. E’ fondamentale che oltre ad essere piacevoli e confortevoli siano resistenti, sicuri, privi di sostanze tossico/nocive (vernici, collanti e tessuti)…per questo privilegiamo materiali naturali, tessuti traspiranti e vernici all’acqua. Sui colori quello che cerchiamo di fare è trovare un equilibrio ovvero non utilizzare tinte troppo vivaci per tutta la stanza e tutti gli arredi ma avere una base neutra dai toni pastello e poi colorare con toni più vivaci solo alcuni elementi per dare risalto ad elementi specifici della stanza. Diciamo che ormai il concetto “cameretta azzurra per i bambini e rosa per le bambine” è ampiamente superato ed esiste una concezione nuova del colore.
Perché i genitori dovrebbero affidarsi a progettisti per la camera dei propri figli? Non sarebbe più facile comprare arredi neutri, adattarli alla crescita e arrangiarsi in questo modo?
E’ importante personalizzare la camera di un bimbo perché si possa trovare in un ambiente che lo identifichi. Attenzione personalizzare non significa necessariamente costruire una stanza “a tema” ma un ambiente che evolva con lui, che lo rispecchi e che con poche modifiche possa essere cambiato nel tempo. Per la struttura di mobili che rimangono per più tempo nella stanza come l’armadio o il letto cerchiamo di partire da una base neutrale puntando su elementi flessibili che siano invece più particolareggiati (un tappeto, una decorazione) e conformi ai gusti del bambino.
Abbiamo parlato di coinvolgimento del genitore nella fase di progettazione…e il bambino? Può intervenire per indirizzare determinate scelte? E’ mai venuta un’idea geniale, singolare a un bambino che poi avete utilizzato nella realizzazione della cameretta?
Il coinvolgimento di genitori e bambini è per noi fondamentale. A volte ai genitori piace una soluzione a soppalco per risparmiare spazio ma il bambino non si sente a proprio agio a dormire in posizione sopraelevata. I bambini spesso ci forniscono spunti interessanti…una volta ad esempio stavamo seguendo il progetto di ampliamento di un asilo e durante un sopralluogo una bambina ci ha detto “vorrei creare un posto dove i giochi possano andare a dormire quando io non ci sono”. Questa frase ci ha colpito e ha dettato il concept di tutto il progetto: abbiamo realizzato nell’aula diverse nicchie a forma di casa che potessero ospitare i giocattoli e gli strumenti dell’asilo.
Bello…anche educativo come messaggio, spesso bisogna spronare i bambini a sistemare i giocattoli dopo il loro uso…
Benedetta e Stefania c’è una cameretta, un progetto che per ideazione, singolarità, vi è particolarmente caro?
Ce ne sono molti…a livello professionale sicuramente la realizzazione di un asilo nido che sarà pronto a breve…per il quale siamo proprio partite da zero ideando e progettando numerosi spazi e soluzioni. Per le camerette…il progetto che ancora deve essere realizzato e che continuiamo a rimandare ovvero le stanze dei nostri figli…stiamo sempre progettando camerette per gli altri, loro vedono le fotografie e si chiedono quanto toccherà a loro…
Ma c’è un tema particolare sul quale state lavorando? Possiamo spoilerare qualcosa…?
Abbiamo diverse idee in testa…non vogliamo anticipare nulla…
La cameretta è un ambiente per dormire ma non solo…anche per giocare…studiare…come si combinano tutti gli elementi necessari ad ospitare un bambino o una bambina?
Sicuramente occorre avere una visione generale…Dall’inizio del progetto ci poniamo come obiettivo quello di dividere la cameretta secondo le sue funzioni e soprattutto di costruire uno spazio ordinato dove il bambino sappia qual è lo spazio per il gioco, quello per il riposo e quello per i compiti, lo studio. Questa disposizione contribuirà anche all’ordine mentale e spaziale del bambino.
Alla fine di questa chiacchierata la curiosità è grande…come erano le vostre camerette quando eravate piccole?
Stefania: Fino alle medie condividevo la stanza con mia sorella, la nostra camera era ampia e luminosa con una tappezzeria a fiorellini sulle pareti e due letti rialzati al cui interno riponevamo i giochi ma che spesso utilizzavamo come nascondiglio. Tuttora quando progetto una cameretta cerco sempre di inserirvi uno spazio “rifugio”. Benedetta: Anche io avevo una camera condivisa con mio fratello maggiore, era molto luminosa e a livello decorativo era sui toni dell’azzurro con una moquette turchese. Ricordo che avevamo un grande spazio a terra per giocare…disponendo di una stanza in più in casa ho potuto vivere l’adolescenza nella “mia” camera con una grande parete libera dove attaccavo tutte le foto degli amici, della famiglia. Ancora adesso quando progettiamo stanze per adolescenti cerchiamo di lasciare una parete libera perché si esprimano e attacchino ciò che vogliono.
Ultimissima domanda: l’errore da evitare nella progettazione di una cameretta per bambini e bambine?
Un errore potrebbe essere quello di voler riempire subito lo spazio con grandi armadiature. Questo potrebbe infatti pregiudicare la progettazione dello spazio per gli altri arredi, dalla scrivania al letto.
Grazie Benedetta e Stefani per il vostro contributo!
Grazie a voi per l’invito.